Wednesday, February 13, 2008

OMAGGIO AD HENRI SALVADOR

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L'artista francese è morto a Parigi. Aveva novant'anni.
E' stato un "monumenteo" del jazz e della bossa nova.

ADDIO A HENRI SALVADOR; SI SPEGNE LA VOCE DI VELLUTO

In un'intervista aveva detto: "Io non canto, sussurro. Solo sussurrando al microfono puoi trasmettere emozioni".






PARIGI - Voce di velluto e risata fragorosa, senso dell'umorismo sfrontato e presenza scenica formidabile: era questo e molto altro ancora Henri Salvador, il cantante francese morto oggi a Parigi all'età di novant'anni. "monumento" del jazz e della bossa nova, Salvador è stato un mattatore assoluto, entertainer capace di fare tutto: ballare, raccontare storielle, inventare giochi di prestigio, sparare gag a raffica e, ovviamente, cantare. In quel modo lieve da chansonnier di gran classe. Come aveva imparato dai suoi idoli di sempre, Nat King Cole e Frank Sinatra prima di tutto. "Io non canto, sospiro - aveva detto in un'intervista all'Associated Press, nel 2006 - e quando sospiri nel microfono, solo così puoi trasmettere sentimenti veri".

"Monsieur Salvador", come era soprannominato, è stato attivo sulle scene dagli anni Trenta fino ai giorni nostri (con la casa discografica Polydor avrebbe dovuto incidere un nuovo album quest'anno), ed è stato un personaggio chiave della musica francese e internazionale con oltre una trentina di album: le sue canzoni più popolari, da Syracuse a Une chanson douce, sono state cantate da generazioni di giovani francesi. E' stato il primo cantante di rock'n'roll in Francia nonché l'ispiratore della bossa nova brasiliana.


Classe 1917, Henri Gabriel Salvador nasce a Cayenne, nella Guyana francese, ma si trasferisce in Francia con la sua famiglia nel 1929. Dal 1941 al 1945 fa parte dell'orchestra di Ray Ventura e partecipa a un tour nell'America del Sud. Oltre al talento come cantante e chitarrista, il giovane Henri dimostra anche una notevole vena comica: uno dei suoi cavalli di battaglia è l'imitazione di Popeye, con la quale riscuote grande successo in radio e in tv. Intanto frequenta teatri e club come compositore, e si fa notare per la fantasia visionaria dei suoi testi.


A metà degli anni Cinquanta si afferma definitivamente come cantante. Nel 1956, con lo pseudonimo di Henry Cording, è il primo interprete di rock'n'roll in Francia, con pezzi scritti da Boris Vian e composti da Michel Legrand. Da chitarrista, incide un 45 giri jazz intitolato Salvador Plays the Blues. E' stato inoltre paroliere di numerosi artisti, in particoloare Regine e Sheila, due cantanti francesi molto popolari in patria, e ha portato al successo altri artisti francesi come Keren Ann e Art Mengo.

A metà degli anni Settanta, Salvador decide di lasciare le scene. Tornerà a esibirsi solo vent'anni dopo, nel 1996. Le ballate del suo ultimo album, Reverence, registrato tra Parigi, New York e Rio nel 2006, sono un omaggio ai ritmi del Brasile ma anche un ricordo affettuoso dell'amico Ray Charles. Per Reverence, Salvador si circonda del meglio dei musicisti e cantanti brasiliani, da Gilberto Gil a Caetano Veloso al pianista Joao Donato.

Nel 2005 Henri Salvador è stato decorato a Brasilia con l'Ordine d'onore al merito culturale dal ministro della Cultura brasiliano Gilberto Gil, alla presenza del presidente Luiz Inacio Lula da Silva, per il suo contributo alla diffusione della cultura di quel Paese, in particolare per aver ispirato la bossa. In Francia, Salvador è stato insignito dei titoli di comandante della Legione d'onore e dell'Ordine nazionale del merito. Riconoscimenti prestigiosi per un artista che si curava poco di restare nella Storia. "Non mi interessa - aveva detto in un'intervista - quando noi scompariamo, il mondo continua a girare. Noi non siamo nulla".

(13 febbraio 2008)

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