Wednesday, October 1, 2008

Faccio serata (da "pezzidufficio.blogspot.com", October 01, 2008)

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Tra le espressioni più odiose dell’idioma di stampo nordico rientra senz’altro, a parere mio, l’espressione fare serata.
"Faccio serata" è il manifesto del disimpegno, del divertimento incurante, dell’aria di sufficienza dietro il bicchiere di spritz in un bar figo della provincia, della noia che taglia le gambe.
"Faccio serata" si porta dietro un mondo fatto di racconti distratti di settimane bianche, di sguardi sfuggenti di chi non fissa eppure nota tutto, le gambe grosse, il culo largo, quei brutti stivali, la tipa che lavora da Intimissimi.
"Faccio serata" sono ore e ore in piedi, uno spritz e poi un mojito e poi una sambuca e poi un altro mojito col maracuja, facciamo un giro con la macchina, c’è l’inaugurazione di quel locale là, il giubbotto di pelle nuovo , la pelle che tira per la lampada appena fatta, le tipe che non te la danno.
"Faccio serata" si porta sempre dietro la macchina sotto il culo, anche col centro chiuso al traffico, il bancomat dove prelevare cinquanta euro, lascia faccio io che tanto devo cambiare i soldi, la multa per divieto di sosta, il rientro alle 12.45 che domani si lavora, l’ultimo giro di chupito.
"Faccio serata" è portarsi dietro il cane di grossa taglia con un guinzaglio di corda grezza.
"Faccio serata" è smessaggiare a raffica quando non sai che cazzo fare, è telefonare col gomito alto in mezzo alla piazza.
"Faccio serata" è far finta che arrivi direttamente dal lavoro senza essere passato da casa e invece da casa ci sei passato eccome, ti sei lavato e cambiato e pure messo il profumo. La barba no, però, dai.
"Faccio serata" è annunciare che nei paesi del nord europa anche se hanno serata da fare si vestono sgrausi lo stesso, beati loro, e quando fanno serata vanno in giro in bici così bevono come spugne e dopo aver fatto serata vanno a casa belli pieni e sicuri su due ruote.
"Faccio serata" vorrebbe tanto significare finisco a casa con una, sai che storia, o almeno a limonare dentro un portone, però qui è pieno di fighette che se la tirano, che merda.
"Faccio serata" spera di trovare quel tipo là che martedì scorso abbiamo parlato che in questo locale io ci vengo da due mesi e non è per niente male perché c’è bella gente e in vacanza vado sul mar rosso dieci giorni.
"Faccio serata" può andare a finire che mi do’ di gomito con l’amico perché dopo aver fatto serata al locale la accompagno con la macchina fin sotto casa e però la saluto facendo finta che ho sonno son stanco ho un lavoro da terminare e si, ciao, resto sulle mie e va bene ci si becca domani sul messenger e non so che cazzo dirti.
Faccio serata corre sull’asfalto e sul pavè.
Faccio serata di solito non da’ quasi mai di stomaco.
Faccio serata non ti sgualcisce la camicia.
Faccio serata non ti macchia i pantaloni.
Faccio serata non fa ridere manco se ti sforzi.
Faccio serata non trombi manco a piangere.


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