Wednesday, November 28, 2007

ESISTE ANCORA LA DIGNITA' ED IL RISPETTO?



Non c'e' giorno che passa che non provi una sensazione negativa ogni volta che leggo il nostro quotidiano nazionale.
Oggi, tanto per mantenerci in media, leggo che il rom che lo scorso anno ha travolto, ucciso e omesso di soccorrere quattro giovani ciclisti nel piceno, (e notate bene, 4 omicidi con omissione di soccorso ed ha avuto i DOMICILIARI!!!!!), ha fatto da testimonial per una nuova linea di abbigliamento, "Linearom".

Ma ora dico io? Ma cosa cavolo ha la gente in testa? Perche' permettiamo che succedano cose di questo tipo?
Ai miei occhi risulta che atti come quello che ha compiuto il rom dovrebbero essere puniti pesantemente.
Cosa impareranno i nostri figli a vedere tutta questa immondizia? Di certo il messaggio e' piu' che diretto: "Fai quello che vuoi che tanto, con le nostre leggi, la fai sempre franca!".

Ci si lamenta tanto della sicurezza che e' diminuita o per alcuni, addirittura non esiste ma, facciamo veramente qualcosa per proteggerla o migliorarla?

La notizia che oggi ho letto, quella di aprire una linea di abbigliamento, pubblicizandola come niente fosse, usando l'immagine di un omicida, mi ha procurato nel seguente ordine:

- conati di vomito;
- rabbia perche' sicuramente il rom, grazie a tantissimi stupidi, di soldi ne fara' (magari non tantissimi ma sufficienti per viviere meglio della media nazionale, sfruttando quella che e' l'immagine che si e' procurato con il suo gesto);
- grande avvilimento per una societa' che piu' passa il tempo, piu' perde d'identita'.

Vi lascio all'articolo e alle vs considerazioni. Io, per oggi, non ho piu' ne' la forza ne' la voglia di pensare.




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Il rom che investì e uccise quattro ragazzi è testimonial di un marchio di gadget chiamato "Linearom"
Esplode la polemica. Il Guardasigilli: "Tristezza e sconcerto per chi sfrutta le proprie colpe e la morte altrui"

Caso Ahmetovic, Mastella avvia indagine: "Accertamenti sul regime detentivo"

ROMA - Un'indagine ministeriale per compiere accertamenti sul regime detentivo di Marco Ahmetovic, il 22enne rom che la sera fra il 22 e il 23 aprile travolse ed uccise, col suo furgone, quattro ragazzi di Appignano del Tronto e per questo condannato lo scorso ottobre a sei anni e sei mesi di reclusione ai domiciliari. L'ha avviata il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, dopo le pressioni ricevute da più parti in seguito a una vendita all'asta, su internet, di una serie di gadget col marchio "Linearom" che ha avuto lo stesso Ahmetovic come testimonial. La scelta delle misure cautelari, si legge in una nota di via Arenula, "compete esclusivamente al giudice e su di essa non sono possibili interferenze del ministero della Giustizia, e questo a prescindere dai sentimenti personali del Guardasigilli, che prova tristezza e sconcerto di fronte a chi sfrutta le proprie colpe e la morte altrui per acquistare notorietà e denaro".

Gli accertamenti. Nel caso di Ahmetovic, spiega una nota del ministero, Mastella "ha chiesto ai propri uffici di avviare accertamenti specifici sulle modalità del regime detentivo cui è attualmente sottoposto" e "sulla compatibilità di tale regime con lo svolgimento delle attività lucrative riportate dalla stampa".

L'iniziativa. Sul sito di aste eBay è stato messo in vendita, per 159 euro, l'orologio della "Linearom" di cui è testimonial Ahmetovic, attualmente agli arresti domiciliari a San Benedetto del Tronto. L'orologio appartiene a una serie di gadget, accessori e capi di abbigliamento (compresi jeans, occhiali da sole e profumo) ispirati alla figura e alla cultura gitana del 22enne, in procinto fra l'altro di pubblicare pure un memoriale. L'asta è cominciata il 25 novembre e scadrà il 6 dicembre.

L'ideatore. La "Linearom" è promossa dall'agente pubblicitario Alessio Sundas, che ha difeso l'operazione commerciale con argomenti piuttosto zoppicanti. Secondo Sundas, "è tutta colpa dei giornalisti se Ahmetovic è diventato una star".

Le polemiche. Bufera di reazioni dopo la diffusione della notizia. Compatto l'attacco della Lega, da Roberto Calderoli, che invoca "i lavori forzati" perché "non si può lucrare su una tragedia" a Piergiorgio Stiffoni, convinto che "i ragazzi italiani questi oggetti li lasceranno negli scaffali", a Carolina Lussana, secondo la quale "i romeni sono riconosciuti per se stessi dei violenti e quindi scelti per una linea di abbigliamento aggressiva e brutale". Gabriella Carlucci (Fi) propone un sit in al Palazzo di Giustizia contro la trasformazione del "rom killer" in "fotomodello". Luca Volontè (Udc) parla di "speculazione raccappricciante", Maurizio Fistarol (Pd) aveva chiesto a Mastella un'indagine ministeriale mentre Silvana Mura (Idv) aveva bollato la vicenda con "è una vergogna".

Polemiche locali. Il Consiglio regionale delle Marche ha respinto a maggioranza una proposta di An, votata compatta da tutto il centrodestra, che trae spunto dai fatti di Appignano per invocare maggiore sicurezza. L'assemblea si era già pronunciata contro lo sfruttamento commerciale della tragedia nella seduta precedente. Ma il no, nel giorno della messa all'asta dell'orologio "Linearom", è "una vergogna" commenta il consigliere regionale di An Guido Castelli.


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