Tuesday, February 26, 2008

POVERA ITALIA! (da "Repubblica.it", Feb 25 - 2008)

Requisitoria del processo per le violenze e i soprusi durante i G8. Il pm cita agghiaccianti episodi, facendo nomi e cognomi.

"Umiliazioni, pestaggi, sputi
ecco l'inferno della Bolzaneto"







GENOVA - Qualcuno dovrà pure spiegare l'odio e la violenza, la barbarie, la crudeltà gratuita. L'accanimento. Gli insulti, le umiliazioni, le botte. I capelli tagliati a colpi di forbice, gli sputi, i volti marchiati, le dita spezzate. Qualcuno dovrà spiegare, ed assumersene le responsabilità.

Nella seconda udienza dedicata alla requisitoria del processo per le violenze e i soprusi nella caserma di Bolzaneto, i pubblici ministeri si sono concentrati sull'attendibilità dei testi. Spiegando che non furono solo le 209 vittime a raccontare nei dettagli l'orrore di quei tre giorni, ma che gli stessi imputati generali, funzionari di polizia, ufficiali dell'Arma, guardie carcerarie, poliziotti, carabinieri, medici hanno più o meno direttamente confermato quegli sconcertanti resoconti.


Vale allora la pena di riportare alla lettera una parte dell'intervento di Vittorio Ranieri Miniati, a nome anche dell'altro pm, Patrizia Petruzziello. Un breve elenco di fatti specifici accaduti nel "carcere del G8". Una esemplare tessera del mosaico. Miniati cita ad esempio "le battute offensive e minacciose con riferimento alla morte di Carlo Giuliani o di alcuni motivi parafrasati a scopo di scherno". "Per la giornata di venerdì, in particolare: il malore di Angelo Rossomando e quello di Karl Schreiter. Il taglio di capelli di Taline Ender e Saida Teresa Magana. Il capo spinto verso la tazza del water a Ester Percivati. Lo strappo della mano di Giuseppe Azzolina, le ustioni con sigaretta sul dorso del piede a Carlos manuel Otero Balado, percosso tra l'altro sui genitali con un grosso salame. Le percosse con lo stesso grosso salame sul collo di Pedro Chicarro Sanchez".


"Per la giornata di sabato, in particolare: il malore di Katia Leone per lo spruzzo in cella di spray urticante. Il malore di Panagiotis Sideriatis, cui verrà riscontrata la rottura della milza. Il pestaggio di Mohammed Tabbach, persona con arto artificiale. Gli insulti a Massimiliano Amodio, per la sua bassa statura. Gli insulti razzisti a Francisco Alberto Anerdi per il colore della sua pelle. Le modalità vessatorie della traduzione di David Morozzi e Carlo Cuccomarino, che vengono legati insieme e le cui teste vengono fatte sbattere l'una contro l'altra".


"Per la domenica, in particolare: il malore di Stefan Brauer in seguito allo spruzzo di spray urticanti, lasciato con un camice verde da sala operatoria al freddo. Il malore di Fabian Haldimann, che sviene in cella ove è costretto nella posizione vessatoria. L'etichettatura sulla guancia, a mo' di marchio, per i ragazzi arrestati alla Diaz nel piazzale al momento dell'arrivo a Bolzaneto. La sofferenza di Anna Julia Kutschkau che a causa della rottura dei denti e della frattura della mascella non è neppure in grado di deglutire. Il disagio di Jens Herrrmann, che nella scuola Diaz per il terrore non è riuscito a trattenere le sue deiezioni e al quale non è consentito di lavarsi. La particolare foggia del cappellino imposto a Thorsten Meyer Hinrrichs: un cappellino rosso con la falce ed un pene al posto del martello, con cui è costretto a girare nel piazzale senza poterlo togliere". Per chi lo avesse dimenticato, i responsabili di questi episodi sono uomini dello Stato. Quello che ci dovrebbero proteggere dai criminali.



Tuesday, February 19, 2008

VENITE A PRENDERE IL CAFFE' DA ME (da "Repubblica.it", Feb 19 - 2008)





Lungo, ristretto, corretto, shakerato, freddo, moka classico, alla napoletana, americano, espresso, macchiato freddo, macchiato caldo e così via in declinazioni che specie in Italia potrebbero durare ore. Prendere il caffè è un rito, per il quale ognuno ha suoi gusti, ritmi, abbinamenti. Ma il caffè è anche un momento di incontro, intorno a una tazzina: ci si siede, si conversa, ci si conosce. E per un caffè si può invitare amici e conoscenti a casa, versione più breve e meno laboriosa di un invito a pranzo. Ma come tutti gli inviti anche questo rientra nell’ “arte del ricevere” con le sue regole di etichetta.


“A cominciare – spiega Nicola Santini, esperto di galateo e insegnante di buone maniere in reality show su Sky e Rai uno – dal corredo base: una caffettiera che abbia già servito almeno 30 caffè, una lattiera, una zuccheriera, cucchiaini lucidissimi. Il tovagliolo – puntualizza – è indispensabile solo se al caffè si accompagnano dei dolcetti”. Questi non devono contenere marmellata né crema, mentre al cioccolato vanno benissimo.


Una volta arrivati gli ospiti, il caffè viene sempre servito personalmente dalla padrona di casa. L’eventuale personale di servizio si limita a portare il vassoio con tutto l’occorrente. E poi arriva il momento del caffè.
Santini indica un vademecum del “venite a prendere un caffè da me” dal quale, dice, non si può prescindere.


Eccolo:
Il caffè va servito caldissimo. Per questo deve essere versato direttamente dalla caffettiera, che deve ovviamente essere presentabile (motivo per il quale molte aziende propongono macchine da caffè dal particolare design).
Il manico della tazzina sta a destra come anche il cucchiaio che sta sul piattino.


Il caffè preparato con la moka quindi si versa direttamente nelle tazzine. No a portarlo all’ospite già nella tazza, tanto meno già zuccherato e mescolato: il caffè presentato già in tazza è solo quello fatto con la macchina per espresso, se questa sta in cucina. Meglio comunque la moka perché consente di servire i diversi ospiti contemporaneamente.


Lo zucchero in zolletta non si prende col cucchiaino ma con le apposite pinzette, oppure anche con le dita, toccando – ovviamente – solo la zolletta che si mette nella tazza.
È di moda servire il caffè con il miele: bene, purché sia di castagno, il cui aroma lega benissimo con la bevanda.


Agli inviti per il caffè – presumibilmente per un dopo pranzo – si arriva puntualissimi, mai in anticipo, perché il rischio è di trovare i padroni di casa ancora a tavola, né in ritardo: si tratta di un invito di breve durata (un’ora al massimo) e si rischia di obbligare gli altri ospiti a trattenersi per non essere scortesi nei nostri riguardi.


Se il caffè è servito a tavola, il piatto rimane appoggiato sulla superficie del tavolo; se è servito in salotto, con la mano sinistra si tiene il piattino e con al destra ci si serve la tazzina.


Per finire due accortezze. La prima è una di quelle regole del galateo della serie “prendere o lasciare”, nel senso che se ne prende atto poi a ciascuno scegliere di dargli peso o meno: del caffè non si chiede mai il bis.


La seconda è una raccomandazione per chi non si è mai accorto che certi gesti fanno tanto finto snob: giù il mignolo che tende a lasciare il resto della mano quando si alza la tazzina.




ECCO LA SPESA A CHILOMETRI ZERO (da "Repubblica.it", Feb 19 - 2008)


Evitare i prodotti "nascosti" dal cellophane e dagli imballaggi.
La frutta fuori stagione
è quella che arriva da lontano.
"Voglio solo l'insalata di casa mia!"






Un buon contributo alla salvaguardia del clima, oltre che alla salvaguardia della propria salute, può venire da una spesa non distratta. Invece di imbottire il carrello di cibi sepolti da montagne di cellophane - che servono anche a nascondere le tracce della fatica accumulata nei lunghi viaggi percorsi da ciò che finirà nel nostro stomaco - si possono comprare alimenti freschi che hanno fatto poca strada per arrivare in tavola.

E' la "spesa a chilometri zero". Mangiare a "chilometri zero" - ricorda la Coldiretti, uno degli sponsor dell'iniziativa - significa anche risparmiare e combattere l'inflazione perché i prezzi sono fino a dieci volte più alti se gli alimenti acquistati hanno percorso lunghe distanze: per trasportare a Roma un chilo di pesche dall'Argentina (12 mila chilometri in aereo) si consumano 5,4 chilogrammi di petrolio. Mentre, consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può risparmiare fino a una tonnellata di anidride carbonica l'anno.

Comprando un cibo compriamo anche l'acqua e l'energia che sono state necessarie per produrlo, pulirlo e portarlo fino a noi. E questa consapevolezza si è diffusa al punto che ormai sono comparse le prime etichette in cui, oltre al prezzo del cibo e alle calorie, vengono indicati il luogo di origine e i mezzi di trasporto usati (camion, nave o aereo).

Adesso la parola è a voi. Voi che in questo momento ci leggete potete decidere di programmare, nei prossimi giorni, una spesa che tenga conto di tutto ciò. Potete comprare cibi più freschi, più saporiti, legati al territorio facendo un regalo a voi stessi e all'ambiente. Se siete convinti, è il momento di passare all'azione. Se siete incerti, forse vale la pena di provare almeno una volta.


Saturday, February 16, 2008

FEBBRAIO 2008, ECLISSI DI LUNA, PIANETI, COSTELLAZIONI ED EVENTI ASTRONOMICI - (da "Astroperinaldo.it", Feb 16 - 2008)





IN BREVE


01 Febbraio
Venere e Giove sorgono insieme prima dell'alba


03 Febbraio
congiunzione Venere, Giove e Luna


04 Febbraio
congiunzione Venere, Giove e Luna


07 Febbraio
eclissi anulare di Sole (visibile dall'Antartide)


07 Febbraio
Luna Nuova


14 Febbraio
Luna al Primo Quarto


16 Febbraio
Luna e Marte in congiunzione


20 Febbraio
Luna Piena


20-21 Febbraio
eclisse totale di Luna


23-24 Febbraio
Saturno in opposizione


29 Febbraio
Luna Ultimo Quarto



LE COSTELLAZIONI

Allo Zenit si trova la costellazione di Auriga, il Cocchiere, con la gialla Capella.Il Toro brilla sempre alto verso Sud, con la rossa Aldebaran e le lucenti Pleiadi. A Sud il cacciatore Orione con il Cane Maggiore Sirio e il Cane Minore Procione.I Gemelli stanno raggiungendo il pieno Sud ; ad Est il Leone è sorto, mentre la Balena e i Pesci tramontano; Andromeda e Pegaso si dirigono verso Nord-Ovest. A Nord il Drago, tra le due Orse, con la testa rasenta l’orizzonte.


I PIANETI

Venere, ad Est, è visibile bassa sull'orizzonte fino a quasi fine mese, dopo scomparirà tra l'abbagliante luce del Sole.

Marte e Saturno sono visibili per tutta la notte. Saturno, che sta vagando tra le stelle del Leone vicino alla brillante stella Regolo, nella notte tra il 23 e 24 Febbraio raggiunge l'opposizione, ovvvero il suo momento di massimo avvicinamento alla Terra. Presenterà quindi per tutto il mese ottime condizioni di visibilità.

Marte, che è stato in opposizione a fine Dicembre, lo vedremo invece diventare man mano più piccolo, le sue dimensioni passerano infatti dai 12 secondi d'arco di inizio mese ai 9 di fine Febbraio. Si trova nel Toro.

Giove, sorge dopo le 5 del mattino circa ad inizio mese; nonostante risulti già 3 volte più grande di quanto ci appare Marte in questo periodo, è ancora lontano e piccolo rispetto ai suoi canoni. Dovremo aspettare il prossimo mese per osservarlo meglio.





EVENTI CELESTI

1 Febbraio, Giove e Venere sorgono "insieme".
Per la maggior parte delle persone alazarsi presto la mattina è un grande sacrificio, ma il primo febbraio se avete un orizzonte libero da impedimenti verso EST SUD-EST, poco prima del sorgere del Sole potrete ammirare i due pianeti più luminosi del sitema solare che si contendono una piccola porzione di cielo, poco più verso sud il "quadro celeste" sarà completato da una falce di Luna.


La mattina del 3 febbraio troveremo Luna Giove e Venere allineati, mentre il giorno 4, sempre prima dell'alba, i 3 oggetti si disporanno a "triangolo", la Luna in basso, Venere ad Est, Giove a Ovest.


Il 16 Febbraio alle ore 20 troveremo accostati la Luna e Marte.





Nella notte tra il 20 e il 21 febbraio sarà possibile osservare una bella eclissi totale di Luna, il nostro satellite si coprirà lentamente fino a diventare completamente rosso alle 4 circa da Perinaldo.

inizio parzialità 1h42m9s
inizio totalità 3h17m
massimo totalità 03h25m53s
fine totalità 3h51m28s
fine parzialità 5h09m1s

orari in TempoUniversale
aggiungere circa 30 minuti per Perinaldo

Sarà ben visibile dal nord-ovest dell'Italia, mentre nel resto del nostro territorio nella parte finale dell'eclissi la Luna sarà molto bassa sull'orizzonte o già tramontata.


Grafico di visibilità.
Sito ufficiale della sonda Cassini.



Articoli correlati:



VETRI ISOLANTI MEGLIO DI QUELLI DOPPI - (da "Repubblica.it", Feb 16 - 2008)

Ed un grado in meno fa bene alla salute
Piccoli suggerimenti sul riscaldamento in casa.
Come ridurre le emissionii (e spendere anche meno).




In Danimarca è stato deciso di eliminare i doppi vetri tradizionali per sostituirli con vetri super isolanti. A Berlino sono stati sono stati finanziati interventi sul 25 per cento degli edifici per migliorarne l'efficienza. Il governo inglese ha varato misure sull'edilizia che porteranno a eliminare 400 mila tonnellate di anidride carbonica. E anche in Italia, dove da un anno è stata approvata la nuova legge sull'efficienza, si può fare qualcosa subito per spendere di meno inquinando meno.

Questa settimana Repubblica propone ai suoi lettori di prestare un po' più di attenzione alla temperatura della casa. Se avete il riscaldamento autonomo potete regolare il caldo con un piccolo aggiustamento del termostato. Se avete un riscaldamento centralizzato potete comunque verificare la temperatura e chiedere di intervenire se è troppo alta. Un caldo eccessivo non fa bene alla salute e fa male all'atmosfera perché provoca un'inutile emissione di gas serra.

Il Wwf, nella sua campagna per i condomini efficienti, ricorda che migliorando l'impianto di riscaldamento ogni famiglia può tagliare dal 20 al 40 per cento delle spese: basta sostituire la vecchia caldaia a gasolio con una moderna a condensazione alimentata a gas; installare sistemi di contabilizzazione del calore per pagare a consumo se l'impianto è centralizzato; inserire valvole ai caloriferi in modo da calibrare il calore stanza per stanza. Si possono inoltre isolare vetri, mura, tetti e solai per ridurre la dispersione. Calcolando che oltre il 70 per cento del consumo energetico di una casa dipende dal riscaldamento parliamo di cifre significative.

Ogni lettore che aderirà all'iniziativa di Repubblica potrà dichiarare di quanti gradi intende ridurre la temperatura del suo appartamento e per quanto tempo. In base a queste indicazioni si calcolerà il risparmio in termini di euro e di emissioni serra evitate.

Aspettiamo osservazioni, suggerimenti e critiche sul nostro sito o anche al "Cerchio da chiudere" la trasmissione in onda ogni martedì dalle 12 alle 12.45 su Repubblica Tv.

(
10 febbraio 2008)


SALVARE IL MONDO DAL CONDOMINIO: "La bolletta e' crollata del 64%" - (da "Repubblica.it", Feb 16 - 2008)


Il racconto di un amministratore di stabili nel cuneese.
"Caldaia a condensazione e termostati.
E' cosi' che abbiamo abbattuto i prezzi".


Una caldaia a condensazione



ROMA - "All'inizio ci sono stati molti mugugni, mettere tutti d'accordo non è stato semplice, ma ora, a parte i soliti incontentabili, sento soprattutto commenti soddisfatti". Difficile non credere a quanto racconta Corrado Balocco, titolare di una piccola società che gestisce l'amministrazione di circa 50 condomini della provincia di Cuneo.

Nel 2002 Balocco ha convinto le dieci famiglie che abitano una delle palazzine poste sotto la sua responsabilità ad aderire alla campagna "Generazione clima" lanciata dal Wwf e modernizzare l'impianto di riscaldamento, puntando sull'efficienza energetica. Così nello stabile di via Piramide 3, a Narzole, il vecchio generatore a gasolio è stato eliminato; al suo posto sono stati installati una moderna caldaia a condensazione e una serie di contatori di calore per effettuare l'esatta misurazione e contabilizzazione dell'energia termica consumata dall'edificio.

Inoltre, ogni radiatore dei dieci appartamenti, è stato dotato di valvole termostatiche per tenere sotto controllo la temperatura, locale per locale, e ripartire i costi del riscaldamento equamente. Un'operazione costata un investimento complessivo di 44.929 euro che ha dato risultati sorprendenti. "Prima della sostituzione, attualizzando le tariffe ai prezzi attuali, il condominio spendeva 13.600 euro. Nella stagione 2006-2007, grazie anche a un inverno particolarmente mite, il costo è crollato a 4.873 euro, con un risparmio del 64%".

Prestazioni che dovrebbero garantire ai condomini di rientrare della spesa iniziale già quest'anno. Ma se i vantaggi per il portafoglio sono i più evidenti e i più apprezzati immediatamente, non sono certo gli unici. Rendere più efficiente il riscaldamento di via Piramidi 3 permette anche di abbattere le emissioni di C02 del 52% e di azzerare quelle di anidride solforosa, uno dei principali inquinanti dell'aria, responsabile di diverse patologie dell'apparato respiratorio.

Il Wwf, con "Generazione clima", sta facendo da anni campagna per mettere in efficienza le case italiane. L'obiettivo è arrivare a un milione di condomini entro il 2020, la strada è ancora lunga.

(
10 febbraio 2008)


Wednesday, February 13, 2008

OMAGGIO AD HENRI SALVADOR

Embedded Video




L'artista francese è morto a Parigi. Aveva novant'anni.
E' stato un "monumenteo" del jazz e della bossa nova.

ADDIO A HENRI SALVADOR; SI SPEGNE LA VOCE DI VELLUTO

In un'intervista aveva detto: "Io non canto, sussurro. Solo sussurrando al microfono puoi trasmettere emozioni".






PARIGI - Voce di velluto e risata fragorosa, senso dell'umorismo sfrontato e presenza scenica formidabile: era questo e molto altro ancora Henri Salvador, il cantante francese morto oggi a Parigi all'età di novant'anni. "monumento" del jazz e della bossa nova, Salvador è stato un mattatore assoluto, entertainer capace di fare tutto: ballare, raccontare storielle, inventare giochi di prestigio, sparare gag a raffica e, ovviamente, cantare. In quel modo lieve da chansonnier di gran classe. Come aveva imparato dai suoi idoli di sempre, Nat King Cole e Frank Sinatra prima di tutto. "Io non canto, sospiro - aveva detto in un'intervista all'Associated Press, nel 2006 - e quando sospiri nel microfono, solo così puoi trasmettere sentimenti veri".

"Monsieur Salvador", come era soprannominato, è stato attivo sulle scene dagli anni Trenta fino ai giorni nostri (con la casa discografica Polydor avrebbe dovuto incidere un nuovo album quest'anno), ed è stato un personaggio chiave della musica francese e internazionale con oltre una trentina di album: le sue canzoni più popolari, da Syracuse a Une chanson douce, sono state cantate da generazioni di giovani francesi. E' stato il primo cantante di rock'n'roll in Francia nonché l'ispiratore della bossa nova brasiliana.


Classe 1917, Henri Gabriel Salvador nasce a Cayenne, nella Guyana francese, ma si trasferisce in Francia con la sua famiglia nel 1929. Dal 1941 al 1945 fa parte dell'orchestra di Ray Ventura e partecipa a un tour nell'America del Sud. Oltre al talento come cantante e chitarrista, il giovane Henri dimostra anche una notevole vena comica: uno dei suoi cavalli di battaglia è l'imitazione di Popeye, con la quale riscuote grande successo in radio e in tv. Intanto frequenta teatri e club come compositore, e si fa notare per la fantasia visionaria dei suoi testi.


A metà degli anni Cinquanta si afferma definitivamente come cantante. Nel 1956, con lo pseudonimo di Henry Cording, è il primo interprete di rock'n'roll in Francia, con pezzi scritti da Boris Vian e composti da Michel Legrand. Da chitarrista, incide un 45 giri jazz intitolato Salvador Plays the Blues. E' stato inoltre paroliere di numerosi artisti, in particoloare Regine e Sheila, due cantanti francesi molto popolari in patria, e ha portato al successo altri artisti francesi come Keren Ann e Art Mengo.

A metà degli anni Settanta, Salvador decide di lasciare le scene. Tornerà a esibirsi solo vent'anni dopo, nel 1996. Le ballate del suo ultimo album, Reverence, registrato tra Parigi, New York e Rio nel 2006, sono un omaggio ai ritmi del Brasile ma anche un ricordo affettuoso dell'amico Ray Charles. Per Reverence, Salvador si circonda del meglio dei musicisti e cantanti brasiliani, da Gilberto Gil a Caetano Veloso al pianista Joao Donato.

Nel 2005 Henri Salvador è stato decorato a Brasilia con l'Ordine d'onore al merito culturale dal ministro della Cultura brasiliano Gilberto Gil, alla presenza del presidente Luiz Inacio Lula da Silva, per il suo contributo alla diffusione della cultura di quel Paese, in particolare per aver ispirato la bossa. In Francia, Salvador è stato insignito dei titoli di comandante della Legione d'onore e dell'Ordine nazionale del merito. Riconoscimenti prestigiosi per un artista che si curava poco di restare nella Storia. "Non mi interessa - aveva detto in un'intervista - quando noi scompariamo, il mondo continua a girare. Noi non siamo nulla".

(13 febbraio 2008)

Monday, February 4, 2008

TRASPORTO PUBBLICO: SORPRESA NAPOLI (da "Repubblica.it", Feb 03 - 2008)


La ricerca "Ecosistema urbano" esalta l'organizzazione del capoluogo campano.

"Ha un sistema integrato per pendolari tra i piu' avanzati in assoluto".

Trasporto pubblico, sorpresa Napoli
"E' un modello da seguire"






"Con il rosso si passa; con il verde pure, ma bisogna stare attenti a quelli che arrivano con il rosso dall'altra parte; il giallo serve solo per fare colore". Luciano De Crescenzo in Così parlò Bellavista descriveva più o meno con queste parole il caos nelle strade di Napoli. Ma una volta tanto gli anni non sono passati invano e per la città che nell'immaginario di tutti è la capitale del traffico è tempo di rivincite.

Da "Ecosistema Urbano 2008", la ricerca curata da
Sole 24 Ore e Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi italiani, emerge infatti un dato a sorpresa. E' Napoli la città ad avere la rete di trasporto pubblico che più si avvicina all'ideale di "mobilità sostenibile". A chiarire l'apparente paradosso è Alberto Fiorillo, uno dei curatori del rapporto. "La gestione dell'offerta di trasporto pendolare a Napoli è sicuramente l'esperienza più variegata oggi in Italia - spiega - Gli interventi realizzati in questi anni sulle linee gestite dai diversi operatori sono infatti parte di una strategia che punta alla realizzazione di una metropolitana regionale. Inoltre, grazie all'integrazione tariffaria (UnicoNapoli e UnicoCampania), ai pendolari è già data la possibilità di viaggiare con tutti i mezzi (treni, autobus, metro, tram, ecc.) del capoluogo e dell'area suburbana con un unico biglietto. Il caos stradale napoletano non è svanito, ma ci sono sicuramente le premesse per una migliore gestione della mobilità urbana".

Merito, chiarisce ancora Fiorillo, dei numeri che Napoli può vantare. "I chilometri di rete coperti dal trasporto pubblico - ricorda - sono in totale 420 di cui 392,9 su gomma, 8,7 su tram e 16,4 composti da filobus, metropolitane leggere e funicolare. Il biglietto costa mediamente 1 euro e l'abbonamento mensile 23,24. Il traffico cittadino che spesso paralizza Napoli è supportato da un variegato e consistente numero di mezzi pubblici, di fatto utilizzati da un alto numero di cittadini".


Se non siete napoletani e malgrado tutto non scambiereste le code della vostra città con gli ingorghi di Napoli, forse non avete tutti i torti. Prendendo in esame parametri diversi, un'altra ricerca sulla mobilità sostenibile giunge infatti a conclusioni molto più "tradizionali", premiando Bologna. Secondo "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", uno studio elaborato da Euromobility e Kyoto Club, è il capoluogo emiliano la città più "eco-mobile" d'Italia. La città in cui il trasporto pubblico funziona, si sono avviate importanti innovazioni nella gestione della mobilità, è presente una quota significativa di auto a basso impatto ambientale, il traffico è pianificato e lo smog è tenuto sotto controllo.



DA PARTE DI REPUBBLICA E' PARTITA UNA INIZIATIVA PER LA SALVAGUARDIA DEL CLIMA E DELL'AMBIENTE. PER ULTERIORI INFORMAZIONI

http://www.repubblica.it/speciale/2007/ambiente/index.html







DO WE REALLY NEED BERLUSCONI ONCE AGAIN? (da "Economist print edition", Jan 31 - 2008)

Unsteady as she goes

Italy has enough problems already: does it really need Silvio Berlusconi once again?

Italy is notorious for its perpetually changing governments. Between 1981 and 2007, it had 16 prime ministers, including some repeats, compared with Britain's four. Yet lately Italian politics had acquired a patina of stability. Under pressure from voters, its fissiparous parties had coalesced into recognisable blocks of right and left. The centre-right government of Silvio Berlusconi (pictured right) served a full five-year term; when the media tycoon was defeated at the polls by the centre-left in April 2006, the hope was that Romano Prodi (on the left) would also see out his term. It was not to be.


The upheaval triggered two weeks ago, when a tiny centrist party quit Mr Prodi's coalition, unseated the prime minister when he lost a vote of confidence in the Senate. After consultations, the Italian president this week has asked Franco Marini, speaker of the Senate, to form a short-term interim government. But Mr Berlusconi, hungry for power, is baying for an election as soon as possible. His commanding lead in the opinion polls suggests he would win, and return to Palazzo Chigi just 20 months after he left it.


Everybody agrees that the last thing that Italy needs is another succession of fractious, short-lived governments. It could just about get away with them when growth was strong, and vibrant private enterprise, especially in the north, more than made up for a shoddy (and often corrupt) public sector and the sclerotic Mezzogiorno. More recently, though, Italy's economic prospects have worsened. It is the slowest-growing big economy in Europe; the south is barely moving forward at all. Spain has just overtaken Italy by the measure of GDP per head, say the statisticians. Italy's competitive sparkle has dimmed. And the OECD, a think-tank, finds that it has the most heavily regulated economy in the rich world.


The country, in short, desperately needs both stable government and painful economic reform. The question is how to get these things. In 2001 voters overwhelmingly backed Mr Berlusconi (rejecting this paper's view that his chequered business history made him unfit to lead Italy). But he squandered his opportunity, using up political capital to protect his media interests and fend off judicial cases against him, and dithering over economic reform. After a disastrous term, he left behind his own “poison pill”: a law to change Italy's electoral system back to one based largely on proportional representation. By the time Mr Prodi lost his confidence vote, no fewer than 39 political parties were represented in parliament.


The poison has thus done for Mr Prodi. Ironically, it is also hurting Mr Berlusconi, who finds it increasingly hard to control small parties in his coalition. Both sides agree that electoral reform is needed to strengthen big parties at the expense of little ones. Yet the smalls will resist, making it hard for any interim government to get a new electoral law passed. So the odds are that Italy is heading for a fresh election under the existing system. Mr Berlusconi seems likely to win—although Mr Prodi's successor as centre-left leader, Walter Veltroni, a popular mayor of Rome, may whittle down his lead.







In search of liberalismo

New election rules are needed if stable government is to return. But Italy's deeper problem is that so few of its political leaders are genuinely liberalising reformers. Mr Prodi's government cut public borrowing and improved tax collection, but proved too timid to take on the vested interests that always resist change. It left the public sector mostly unreformed. As the renewed Naples rubbish crisis confirms, it failed utterly to sort out the Mezzogiorno. A younger and more energetic Mr Veltroni might be bolder, but his reform credentials are untested and his grip on any centre-left coalition may prove no firmer than Mr Prodi's.

There is not a glimmer of hope that a returning Mr Berlusconi would prove a better bet than Mr Prodi. Judging by his record, he might be worse, starting by undoing the Prodi government's successful tax-collecting reforms. Mr Berlusconi has made clear that his first priority would again be to protect his own interests, by making it harder to use evidence from wiretapping in court cases. However successful he has been in business, he remains unfit for the job he covets. Poor Italy.